1789 Dichiarazione dei
diritti dell’uomo e del cittadino in Francia.
La Dichiarazione definisce i diritti naturali che sono
inalienabili e sacrosanti. Il più prezioso di tali diritti è la libertà:
Articolo 1) Gli uomini nascono e rimangono liberi e uguali nei diritti.
Articolo 2) Il fine di ogni associazione politica è la
conservazione dei diritti naturali e imprescrittibili dell’uomo. Questi diritti
sono la libertà, la proprietà, la sicurezza e la resistenza all’oppressione.
Articolo 3) Il principio di ogni sovranità risiede essenzialmente
nella Nazione. Nessun corpo o individuo può esercitare un’autorità che non
emani espressamente da essa. La Francia e gli Stati Uniti sono tra i primi
paesi ad inserire i diritti umani nelle loro costituzioni. In breve tempo, molti paesi seguono
il loro esempio. I diritti menzionati nelle costituzioni nazionali si
moltiplicano. Nel diciottesimo secolo, la maggior parte dei diritti umani
mirano a proteggere gli individui dal
potere statale. Tali diritti umani vengono definiti diritti politici.
1791 La Francia concede la cittadinanza agli ebrei.
Poco dopo seguono i Paesi Bassi (nel1796), la Prussia (nel 1812), la Danimarca (nel 1814), la Grecia (nel 1830); il Belgio (nel 1831), l’Ungheria (nel 1867), la Svezia (nel 1870), e la Svizzera (nel 1874).
Poco dopo seguono i Paesi Bassi (nel1796), la Prussia (nel 1812), la Danimarca (nel 1814), la Grecia (nel 1830); il Belgio (nel 1831), l’Ungheria (nel 1867), la Svezia (nel 1870), e la Svizzera (nel 1874).
1807 Il parlamento britannico adotta la legge sull’abolizione della
tratta degli schiavi.
1907 La Norvegia è il primo paese europeo a riconoscere il diritto di
voto alle donne.
1919 Firma del Trattato di Versailles dopo la Prima Guerra Mondiale.
Per la prima volta la comunità internazionale considera capi di stato responsabili per violazioni di diritti umani. Altri trattati della Conferenza di Parigi sottolineano i diritti delle minoranze.
Per la prima volta la comunità internazionale considera capi di stato responsabili per violazioni di diritti umani. Altri trattati della Conferenza di Parigi sottolineano i diritti delle minoranze.
1920 Costituzione della Lega delle Nazioni.
Al fine di prevenire la guerra attraverso il dialogo internazionale. La nuova istituzione, tuttavia, non riesce nel suo intento perché paesi influenti (come gli Stati Uniti) decidono di non partecipare. La lega delle Nazioni è sostituita dall’Organizzazione delle Nazioni Unite nel 1945−46.
Al fine di prevenire la guerra attraverso il dialogo internazionale. La nuova istituzione, tuttavia, non riesce nel suo intento perché paesi influenti (come gli Stati Uniti) decidono di non partecipare. La lega delle Nazioni è sostituita dall’Organizzazione delle Nazioni Unite nel 1945−46.
1945 Istituzione dell’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU).
Il compito dell’O.N.U. è il mantenimento della pace e della sicurezza nel mondo e la promozione della cooperazione economica, sociale, culturale, e umanitaria. Più di 185 nazioni hanno aderito alle Nazioni Unite. Maggiori informazioni sono disponibili all’indirizzo: www.un.org/.
Il compito dell’O.N.U. è il mantenimento della pace e della sicurezza nel mondo e la promozione della cooperazione economica, sociale, culturale, e umanitaria. Più di 185 nazioni hanno aderito alle Nazioni Unite. Maggiori informazioni sono disponibili all’indirizzo: www.un.org/.
1946 In Germania, si tiene il Processo di Norimberga contro i criminali
di guerra nazisti. I capi d’imputazione contro gli accusati sono: (1) crimini
contro la pace; (2) crimini di guerra; (3) crimini contro l’umanità; e (4)
cospirazione per commettere i crimini menzionati.
1948 Firma della Dichiarazione universale dei diritti umani (UDHR).
La Seconda Guerra Mondiale aveva così profondamente scosso la coscienza umana che l’Assemblea dell’ONU adottò la Dichiarazione universale dei diritti umani e il diritto all’autodeterminazione delle popolazioni coloniali. La Dichiarazione rappresenta la prima espressione che estendeva i diritti fondamentali a tutto il genere umano. Il documento consta di 30 articoli e ha ispirato numerosi documenti successivi. I suoi contenuti sono stati sviluppati in successivi trattati internazionali, strumenti regionali per i diritti umani, costituzioni e leggi nazionali. La Dichiarazione non è vincolante, ma fu adottata per definire il significato delle espressioni “libertà fondamentali” e “diritti umani” che compaiono nella Carta delle Nazioni Unite. La Carta è vincolante per tutti gli Stati membri. Il testo completo è disponibile all’indirizzo: www.un.org/en/documents/udhr/.
La Seconda Guerra Mondiale aveva così profondamente scosso la coscienza umana che l’Assemblea dell’ONU adottò la Dichiarazione universale dei diritti umani e il diritto all’autodeterminazione delle popolazioni coloniali. La Dichiarazione rappresenta la prima espressione che estendeva i diritti fondamentali a tutto il genere umano. Il documento consta di 30 articoli e ha ispirato numerosi documenti successivi. I suoi contenuti sono stati sviluppati in successivi trattati internazionali, strumenti regionali per i diritti umani, costituzioni e leggi nazionali. La Dichiarazione non è vincolante, ma fu adottata per definire il significato delle espressioni “libertà fondamentali” e “diritti umani” che compaiono nella Carta delle Nazioni Unite. La Carta è vincolante per tutti gli Stati membri. Il testo completo è disponibile all’indirizzo: www.un.org/en/documents/udhr/.
1948 Adozione della Convenzione ONU per la prevenzione e la repressione
del crimine di genocidio.
La Convenzione è entrata in vigore nel gennaio 1951. È uno strumento internazionale di vasta portata e giuridicamente vincolante per la punizione del crimine di genocidio. I paesi partecipanti sono tenuti a prevenire e a punire gli atti di genocidio in tempo di guerra e di pace. Nel 2010 erano 140 i paesi che hanno ratificato la Convenzione, il cui testo integrale è disponibile all’indirizzo: www2.ohchr.org/english/law/genocide.htm.
La Convenzione è entrata in vigore nel gennaio 1951. È uno strumento internazionale di vasta portata e giuridicamente vincolante per la punizione del crimine di genocidio. I paesi partecipanti sono tenuti a prevenire e a punire gli atti di genocidio in tempo di guerra e di pace. Nel 2010 erano 140 i paesi che hanno ratificato la Convenzione, il cui testo integrale è disponibile all’indirizzo: www2.ohchr.org/english/law/genocide.htm.
1949 Istituzione del Consiglio d’Europa.
Il Consiglio d’Europa, con sede a Strasburgo (Francia), è stato fondato il 5 maggio 1949 da dieci paesi, con lo scopo di sviluppare in tutta l’Europa principi comuni e democratici che assicurino il rispetto dei diritti umani, della democrazia e dello Stato di diritto. Nel 2010, il Consiglio d’Europa contava 47 Stati membri. Ulteriori informazioni sono disponibili all’indirizzo: www.coe.int/.
Il Consiglio d’Europa, con sede a Strasburgo (Francia), è stato fondato il 5 maggio 1949 da dieci paesi, con lo scopo di sviluppare in tutta l’Europa principi comuni e democratici che assicurino il rispetto dei diritti umani, della democrazia e dello Stato di diritto. Nel 2010, il Consiglio d’Europa contava 47 Stati membri. Ulteriori informazioni sono disponibili all’indirizzo: www.coe.int/.
1950 Adozione della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti
dell’uomo e delle libertà fondamentali (CEDU).
La Convenzione è derivata dalla Dichiarazione universale dei diritti umani ed è entrata in vigore nel 1953. Ne sono firmatari tutti i 47 Stati membri del Consiglio d’Europa. Diversamente dalla Dichiarazione universale, la CEDU è un trattato giuridicamente vincolante. La Corte europea dei diritti umani, che ha sede a Strasburgo, controlla che la Convenzione venga rispettata. Le presunte violazioni possono essere portate dinanzi alla Corte dagli Stati o dai cittadini. Il testo completo è disponibile all’indirizzo: www.conventions.coe.int/Treaty/en/treaties/html/005.htm.
La Convenzione è derivata dalla Dichiarazione universale dei diritti umani ed è entrata in vigore nel 1953. Ne sono firmatari tutti i 47 Stati membri del Consiglio d’Europa. Diversamente dalla Dichiarazione universale, la CEDU è un trattato giuridicamente vincolante. La Corte europea dei diritti umani, che ha sede a Strasburgo, controlla che la Convenzione venga rispettata. Le presunte violazioni possono essere portate dinanzi alla Corte dagli Stati o dai cittadini. Il testo completo è disponibile all’indirizzo: www.conventions.coe.int/Treaty/en/treaties/html/005.htm.
1965 Adozione della Convenzione internazionale delle Nazioni Unite per
l’eliminazione di tutte le forme di discriminazione razziale.
È entrata in vigore nel 1969. Gli Stati membri della Convenzione
si impegnano a eliminare la discriminazione razziale. La Convenzione prevede un
meccanismo di ricorso individuale che ne aumenta l’efficacia rendendone
l’applicazione obbligatoria per gli Stati contraenti. Questo ha prodotto una
limitata giurisprudenza sull’interpretazione e sull’applicazione della
Convenzione. L’applicazione della Convenzione è monitorata dal Comitato
sull’eliminazione della discriminazione razziale. Nel 2010 contava 173 parti
contraenti. Il testo completo è disponibile all’indirizzo: www2.ohchr.org/english/law/cerd.htm.
1966 Adozione del Patto internazionale relativo ai diritti civili e
politici e del Patto internazionale relativo ai diritti economici, sociali e culturali.
Entrambi i patti sono entrati in vigore nel 1976. Il Patto internazionale relativo ai diritti civili e politici impegna le parti a rispettare i diritti civili e politici degli individui, compresi il diritto alla vita, la libertà di religione, di espressione, di riunione, i diritti elettorali e i diritti al giusto processo e al legittimo giudizio. Il testo completo è disponibile all’indirizzo: www2.ohchr.org/english/law/ccpr.htm. Il Patto internazionale relativo ai diritti economici, sociali e culturali impegna le parti a operare al fine di garantire agli individui i diritti economici, sociali e culturali, compresi i diritti al lavoro, alla salute, all’istruzione e a un livello di vita adeguato. Il testo completo è disponibile ll’indirizzo: www2.ohchr.org/english/law/cescr.htm.
Entrambi i patti sono entrati in vigore nel 1976. Il Patto internazionale relativo ai diritti civili e politici impegna le parti a rispettare i diritti civili e politici degli individui, compresi il diritto alla vita, la libertà di religione, di espressione, di riunione, i diritti elettorali e i diritti al giusto processo e al legittimo giudizio. Il testo completo è disponibile all’indirizzo: www2.ohchr.org/english/law/ccpr.htm. Il Patto internazionale relativo ai diritti economici, sociali e culturali impegna le parti a operare al fine di garantire agli individui i diritti economici, sociali e culturali, compresi i diritti al lavoro, alla salute, all’istruzione e a un livello di vita adeguato. Il testo completo è disponibile ll’indirizzo: www2.ohchr.org/english/law/cescr.htm.
1989 Adozione della Convenzione sui diritti dell’infanzia dell’ONU.
L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato la Convenzione il 20 novembre 1989, ossia 30 anni dopo la Dichiarazione dei diritti del fanciullo. La Convenzione internazionale, entrata in vigore nel 1990, stabilisce i diritti civili, politici, economici, sociali e culturali dei bambini. I paesi che l’hanno ratificata sono vincolati dal diritto internazionale Il rispetto della Convenzione è monitorato dal Comitato sui diritti dei bambini delle Nazioni Unite, che è composto da rappresentanti di molti paesi del mondo. Nel 2010, solo la Somalia e gli Stati Uniti non avevano ancora ratificato la Convenzione, il cui testo completo è disponibile all’indirizzo: www2.ohchr.org/english/law/crc.htm.
1990 Adozione della Convenzione dell’ONU per la protezione dei diritti
dei lavoratori migranti e dei membri delle loro famiglie.
La Convenzione è entrata in vigore nel 2003. Il testo completo è disponibile all’indirizzo: www2.ohchr.org/english/law/cmw.htm.
La Convenzione è entrata in vigore nel 2003. Il testo completo è disponibile all’indirizzo: www2.ohchr.org/english/law/cmw.htm.
1998 Adozione dello Statuto di Roma della Corte penale internazionale.
Lo Statuto (spesso denominato Statuto della Corte penale internazionale o Statuto di Roma) è il trattato che ha istituito la Corte penale internazionale (CPI). È stato adottato durante una conferenza diplomatica tenutasi a Roma il 17 luglio 1998 ed è entrato in vigore nel 2002. Nel 2010, gli Stati parti dello Statuto erano 111.
Lo Statuto (spesso denominato Statuto della Corte penale internazionale o Statuto di Roma) è il trattato che ha istituito la Corte penale internazionale (CPI). È stato adottato durante una conferenza diplomatica tenutasi a Roma il 17 luglio 1998 ed è entrato in vigore nel 2002. Nel 2010, gli Stati parti dello Statuto erano 111.
2000 Proclamazione della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea.
La Carta è divenuta giuridicamente vincolante con l’entrata in vigore del Trattato di Lisbona nel dicembre 2009. I suoi 54 articoli, suddivisi in sei titoli - Dignità, Libertà, Uguaglianza, Solidarietà, Cittadinanza e Giustizia –sanciscono i valori fondamentali dell’Unione europea e i diritti civili, politici, economici e sociali dei cittadini dell’UE. Il testo completo è disponibile all’indirizzo: www.eucharter.org/.
La Carta è divenuta giuridicamente vincolante con l’entrata in vigore del Trattato di Lisbona nel dicembre 2009. I suoi 54 articoli, suddivisi in sei titoli - Dignità, Libertà, Uguaglianza, Solidarietà, Cittadinanza e Giustizia –sanciscono i valori fondamentali dell’Unione europea e i diritti civili, politici, economici e sociali dei cittadini dell’UE. Il testo completo è disponibile all’indirizzo: www.eucharter.org/.
2002 Stabilimento della Corte penale internazionale all’Aia, Paesi Bassi.
Questa corte dell’ONU è un’istituzione permanente per processare i crimini di guerra e sostituisce le corti ad-hoc per il Ruanda e per la ex-Jugoslavia.
Questa corte dell’ONU è un’istituzione permanente per processare i crimini di guerra e sostituisce le corti ad-hoc per il Ruanda e per la ex-Jugoslavia.
2006 Adozione della Convenzione sui diritti delle persone con disabilità
(CRPD).
Scopo della Convenzione è promuovere, proteggere e garantire il pieno ed uguale godimento di tutti i diritti umani e di tutte le libertà fondamentali da parte delle persone con disabilità, e promuovere il rispetto per la loro intrinseca dignità. La CRPD è entrata in vigore nel 2008. Nel 2010, l’avevano ratificata 87 paesi. Il testo completo è disponibile all’indirizzo: www.un.org/disabilities/convention/conventionfull.shtml.
Scopo della Convenzione è promuovere, proteggere e garantire il pieno ed uguale godimento di tutti i diritti umani e di tutte le libertà fondamentali da parte delle persone con disabilità, e promuovere il rispetto per la loro intrinseca dignità. La CRPD è entrata in vigore nel 2008. Nel 2010, l’avevano ratificata 87 paesi. Il testo completo è disponibile all’indirizzo: www.un.org/disabilities/convention/conventionfull.shtml.
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